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Sono aperte le iscrizioni al nuovo laboratorio teatrale “7 X…”, con Giovanni Nardoni e Lisa Colosimo, che si svolgerà a partire dal mese di ottobre 2010 e fino a giugno 2011, con frequenza bi-settimanale (per un totale di 28 ore mensili).

Il laboratorio sarà articolato in due livelli, base ed avanzato, e riguarderà le seguenti materie di studio:

Orientamento nello spazio scenico ed extra-scenico
Corpo dell’attore specchio dell’emotività
Dizione e Voce
Dall’improvvisazione al gesto tecnico
La messa in scena

 

A conclusione del laboratorio, è prevista la messa in scena di uno spettacolo in un teatro romano.

Il costo per ogni partecipante è di 120 euro mensili.
Per info e prenotazioni, scrivete a egoteatro@gmail.com o telefonate al 349.44.28.716 oppure al 339.77.44.521

Il laboratorio teatrale “7 x…” nasce a Roma dal felice sodalizio artistico tra un regista ed un’attrice con formazione diversa ma con la stessa visione estetica ed “etica” del fare teatro.
Il nome che porta è simbolo di molte cose: 7 sono le Arti,7 i colli di Roma, 7 i vizi capitali, 7 le note musicali e 7 sono stati anche gli allievi da cui anni fa è partito…

Abbiamo messo in scena molti autori tra cui Master, Corwell, Aykbourne, Carroll… passando per Campanile, la mitologia greca, Rodari, Calvino, Alda Merini e naturalmente Shakespeare.

Il tipo di lavoro, altamente formativo, è annuale: da ottobre a giugno, con frequenza bi-settimanale, per un totale di 28 ore al mese, che si intensificano in fase di montaggio dello spettacolo finale, in scena per una settimana in un teatro romano.

Il percorso si articola su due livelli: base ed avanzato.
La ricerca della propria attorialità è una strada lunga ed impegnativa da percorrere, per questo agli allievi vengono forniti strumenti che gradualmente li aiutino a scoprirsi e a riconoscersi in quello che fanno, tirando fuori le loro particolarità creative. Durante l’anno una serie di step interdisciplinari – preparazione di monologhi, pantomime, scene a due ecc. – li accompagnano fino alla “selezione”, tramite provino, per i ruoli da interpretare nello spettacolo di fine corso. Inoltre, al momento delle prove e della creazione dello spettacolo si cimentano con tutti gli aspetti della messa in scena: scenografie, costumi, produzione, pubblicità ecc.

 Le materie di studio contemplate nel corso del laboratorio sono:

  • l’orientamento nello spazio scenico ed extra-scenico
  • il corpo dell’attore come specchio dell’emotività
  • la dizione e la voce
  • dall’improvvisazione al gesto tecnico
  • la messa in scena.

Se sei interessato a partecipare al prossimo laboratorio “7 x…” (a partire da ottobre 2010), puoi contattarci tramite posta elettronica, all’indirizzo ego.messaggi@gmail.com

 Giovanni Nardoni e Lisa Colosimo

Nei filmati seguenti alcuni interpreti de La Tempesta raccontano i loro personaggi e l’esperienza del laboratorio “7 x …” di quest’anno: buona visione!

Livia De Dominicis, interprete di: Giunione, una ninfa e un’arpia

Emanuele Petrucci, interprete di Caliban

Sara Morelli, interprete di Miranda e Iris

Tiziano Di Sora,  interprete di Ariel

Emilia Di Stefano, interprete di Stefano, e Giada Lo Russo, interprete di Trinculo

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Giovanni Nardoni e Lisa Colosimo presentano lo stage intensivo

 Medea

 18 e 19 settembre 2010

al  Teatro Spazio Uno
Vicolo dei Panieri, 3 – Roma (zona Trastevere)

A partire dal testo originale ma senza trascurare rivisitazioni più moderne, i personaggi principali della tragedia di Euripide verranno studiati non solo dal punto di vista strettamente tecnico-teatrale, ma anche e soprattutto nei suoi risvolti introspettivi.

Medea l’infanticida. Medea l’amante tradita. Medea la maga. A volte, sempre più spesso, Medea la straniera. Vittima e carnefice; demoniaca ma anche “barbara”, straniera, e quindi stigmatizzata: Medea è uno schermo bianco in cui ciascuna donna proietta paure, identificazioni, auto-riferimenti.

Diverso e più complesso è l’atteggiamento maschile: identificarsi in Giasone significa  ammettere di non saper gestire il rapporto con una donna “diversa”, una donna che conosce arti occulte, che può affascinare e distruggere.

 

Durata: 16 ore (8 al giorno)
Costo: € 250,00
Acconto: € 50,00  entro il 10 settembre 2010
Per prenotarsi: inviare il proprio curriculum a ego.messaggi@gmail.com 
Per ulteriori informazioni: Chiara Codino – Ufficio Promozione MEssaggi, tel. 333.99.60.729 oppure messaggi.me@gmail.com

La scena si svolge a Corinto, dove Medea, suo marito Giasone ed i loro due figli vivono tranquillamente. La donna ha aiutato il marito nell’impresa del Vello d’oro, abbandonando così il proprio padre, Eeta.

Dopo dieci anni, però, Creonte, re della città, vuole dare sua figlia Creusa in sposa a Giasone, dando così a quest’ultimo la possibilità di successione al trono. Giasone accetta, abbandonando così sua moglie Medea.

Vista l’indifferenza di Giasone, malgrado la disperazione della donna, Medea medita una tremenda vendetta. Fingendosi rassegnata, manda in dono un mantello alla giovane Creusa, la quale, non sapendo che il dono è pieno di veleno, lo indossa per poi morirne fra dolori strazianti. Il padre Creonte, corso in aiuto, tocca anch’egli il mantello, morendo.

Ma la vendetta di Medea non finisce qui. Per assicurarsi che Giasone non abbia discendenza, uccide i figli avuti con lui, condannandolo all’infelicità perpetua.

Fonte: Wikipedia, l’enciclopedia libera

Giovanni Nardoni e Lisa Colosimo presentano lo stage intensivo

 Il Fool Shakesperiano

 25 e 26 settembre 2010

al  Teatro Spazio Uno
Vicolo dei Panieri, 3 – Roma (zona Trastevere)

Rivolgendosi principalmente a danzatori, questo stage professionale mira alla ricerca del  difficile equilibrio tra gesto, espressione fisica ed interpretazione.

Il gruppo sarà chiamato a mettere in gioco la propria esperienza umana e professionale, confrontandosi con due celebri fools della commedia shakespeariana: Ariel de La Tempesta e Puck del Sogno di una notte di mezza estate. A ciascun partecipante verrà affidato lo studio di un monologo dell’uno o dell’altro personaggio e la realizzazione di una coreografia, su un brano musicale a scelta, da affiancare all’interpretazione del testo.

I personaggi saranno studiati a tutto tondo, tenendo conto soprattutto del loro ruolo all’interno delle opere di Shakespeare, mentre la realizzazione della performance finale sarà preceduta da uno studio tecnico relativo a dizione, impostazione della voce e prosodia.

Durata: 16 ore (8 al giorno)
Costo: € 250,00
Acconto: € 50,00  entro il 17 settembre 2010
Per prenotarsi: inviare il proprio curriculum a ego.messaggi@gmail.com 
Per ulteriori informazioni: Chiara Codino – Ufficio Promozione MEssaggi, tel. 333.99.60.729 oppure messaggi.me@gmail.com

Questa commedia di William Shakespeare presenta tre storie intrecciate, collegate tra loro dalla celebrazione del matrimonio tra Teseo, duca di Atene, e Ippolita, regina delle Amazzoni.

Due giovani ateniesi, Lisandro e Demetrio, sono entrambi innamorati della stessa donna, Ermia; quest’ultima ama Lisandro, mentre la sua amica Elena è innamorata di Demetrio. Ma il padre di Ermia impone alla figlia di sposare Demetrio. Allora lei fugge con Lisandro nei boschi, seguiti da Elena e Demetrio, ma si perdono nel buio e nelle loro schermaglie amorose.

Nel frattempo, Oberon, re degli elfi, e la moglie Titania regina delle fate giungono nel medesimo bosco per partecipare alle nozze imminenti. Oberon vuole usare il servo indiano per farne suo paggio, ma Titania non vuole ed egli cerca di punirla per la sua disobbedienza facendole spremere sugli occhi il succo del fiore vermiglio di Cupido, che fa innamorare della prima persona che si incontra al risveglio.

Nello stesso tempo, una combriccola di artigiani che, per festeggiare il matrimonio, vuole mettere in scena una rappresentazione popolare sul tema di Piramo e Tisbe, si riunisce nella foresta per le prove dello spettacolo. Fra di loro spicca Nick Bottom, il Tessitore, uno dei più apprezzati personaggi comici di Shakespeare.

Johann Heinrich Füssli Matrimonio di TitaniaOberon ingaggia il furbo Puck, chiamato anche Hobgoblin, o Robin Goodfellow, affinché lo aiuti a riconquistare l’amore di Titania. Inoltre, dopo aver visto Demetrio ed Elena sperduti nel bosco, ordina a Puck di spremere il succo magico sugli occhi di Demetrio per farlo innamorare di Elena, ma per errore Puck spreme il succo sugli occhi di Lisandro che al risveglio vede Elena e se ne innamora perdutamente, con grande disappunto di Ermia.

Ma Puck ha anche il tempo di giocare uno scherzo a Bottom, che scopre che la sua testa è stata trasformata in quella di un asino. Sarà proprio Bottom la prima persona di cui si innamorerà Titania, al suo risveglio, a causa dell’effetto della viola del pensiero.

A questo punto Titania incontra Oberon, che, realizzata la sua vendetta, accetta di scioglierla dall’incantesimo. Puck quindi risistema le cose, compresa la testa del povero Bottom.

Oberon, inoltre, accortosi dell’errore di Puck, mette del succo sugli occhi di Demetrio. Così ora sia Lisandro che Demetrio corrono dietro Elena accapigliandosi tra loro. Alla fine Oberon ordina a Puck di risistemare tutto tra gli innamorati. Puck, allora, fa scendere una nebbia fatata sul bosco tale che i quattro ragazzi si addormentano. Quindi utilizza la rosa del pensiero per far sì che Lisandro ami di nuovo Ermia. Così ora tutto è a posto: Oberon e Titania sono riconciliati, e i quattro giovani sono due coppie.

Questi vengono trovati addormentati al limitare del bosco il giorno dopo da Teseo, il quale si affretta a preparare le nozze. La notizia degli imminenti tre matrimoni manda in agitazione il villaggio, compresi i lavoratori ateniesi che stavano provando la commedia nel bosco, i quali però sono senza il personaggio principale della loro commedia: Piramo, che doveva essere interpretato da Bottom che loro avevano abbandonato nel bosco con la testa d’asino: il morale è a terra. Fortunatamente il protagonista entra in scena proprio in questo momento di sconforto di ritorno dal bosco, ed incita i compagni a prepararsi per lo spettacolo.

Al palazzo, Teseo, nonostante gli avvertimenti del cerimoniere, sceglie proprio il loro spettacolo (Piramo e Tisbe), in quanto sostiene che un qualcosa offerto con una così buona volontà non possa essere rifiutato.

A questo punto parte lo spettacolo nello spettacolo: gli artigiani mettono in scena una goffa versione della tragedia, rendendo la cosa comica (“sento il volto della mia Tisbe…” “vedo il suono della tua voce..”), nella quale è compreso anche un personaggio nel ruolo del leone, uno nel chiaro di luna ed un altro nella parte di un muro (!). Mitica la perfomance dell’artigiano Francis Flute, che interpreta (in maniera del tutto singolare) il ruolo della dama Tisbe.

L’opera si conclude con Puck che entra in scena e dice che se lo spettacolo non è piaciuto al pubblico, questo può far finta di aver dormito, e può quindi considerare lo spettacolo come un prodotto dei sogni, e che se lo lasceranno fare, Puck farà ammenda dei danni.

Fonte: Wikipedia, l’enciclopedia libera

La Tempesta, di William Shalespeare – Il mago Prospero, legittimo Duca di Milano, è stato deposto dal geloso fratello Antonio e costretto all’esilio su un’isola insieme alla figlia Miranda, da ormai dodici anni.

Appena gli ripresenta l’occasione – il passaggio nei pressi dell’isola della nave di Antonio – Prospero organizza la sua vendetta: grazie alle sue arti magiche, scatena una tempesta che causa il naufragio della nave.

Ad aiutarlo nell’impresa, suo malgrado, c’è Ariel, uno spirito che egli ha liberato dall’albero dentro il quale era stato intrappolato dalla strega Sicorace. Quest’ultima, anche lei esiliata nell’isola anni prima ma ormai defunta – è madre dell’unico abitante dell’isola all’arrivo di Prospetro e Miranda: il mostro Calibano, che, provocato dall’avvenenza di Miranda, tenta di abusarne per generare con lei una nuova razza che popoli l’isola; per punirlo, Prospero lo rende suo schiavo. 

La tempesta causa appunto il naufragio della nave di Antonio, su cui viaggiano anche il re Alonso – amico di Antonio e suo compagno nella cospirazione conto Prospero – e suo figlio Ferdinando. I due vengono però separati dal naufragio, credendo ognuno che l’altro sia morto.

Nel frattempo, Calibano incappa in Stefano e Trinculo, due ubriaconi della ciurma, con cui roganizza una ribellione contro Prospero, che però fallisce.

Nonostante i tentativi di Prospero di controllare le vite degli abitanti dell’isola – proprio come un abile regista conduce i suoi attori sulla scena – la vicenda, grazie anche all’intervento di spiriti e divinità benevole, si conclude con il lieto fine: tra Ferdinando e Miranda nasce l’amore e il matrimonio tra i due sarà la causa della riconciliazione tra Antonio e Prospero nonché la rinuncia da parte di quest’ultimo alla magia.

 

Puoi vedere La tempesta, nella versione allestita dal laboratorio “7 x…” di quest’anno, per la regia di Giovanni Nardoni e Lisa Colosimo, al Teatro Spazio Uno (Vicolo dei Panieri, 3 – Roma), dal 23 al 27 giugno 2010 (ore 21.00).

Velia Cecchini produzione presenta

La Tempesta

di William Shakespeare

regia di Giovanni Nardoni e Lisa Colosimo

Teatro Spazio Uno
Vicolo dei Panieri, 3 – Roma

Dal 23 al 27 giugno 2010, ore 21.00

Nato dall’esperienza del laboratorio teatrale “7 x…”, condotto da Giovanni Nardoni e Lisa Colosimo, questo spettacolo presenta una versione de La Tempesta di Shakespeare fedele all’originale e allo stesso tempo innovativa.

La commedia – che nel 1611 segnò l’addio alle scene del celebre drammaturgo, simboleggiato dalla rinuncia alle arti magiche da parte del protagonista dell’opera – si presenta infatti sapientemente rinnovata in virtù di originali scelte di regia e dell’interpretazione di attori non professionisti ma molto preparati.

La traduzione e l’adattamento di Livia De Dominicis sposa le geniali soluzioni scenografiche di Emilia Di Stefano e Cristiano Paliotto che consentono la moltiplicazione dei punti di vista e le apparizioni improvvise di spiriti e divinità, attraverso nicchie luminose che squarciano il fondale nero.

A contribuire alla suggestiva atmosfera creata dalle scene, le musiche originali di Bernardo Cardini.

Riguardo a questo spettacolo puoi:

Dal 23 al 27 giugno 2010, il laboratorio “7 x…”, condotto da Giovanni Nardoni e Lisa Colosimo porta in scena La Tempesta di William Shakespeare (al Teatro Spazio Uno, Vicolo dei Panieri, 3 – Roma).

 Ecco come i protagonisti raccontano questa esperienza:

Cinque atti che racchiudono tutto il teatro shakespeariano. Un’opera metateatrale che con lungimiranza anticipa i problemi legati alla violenza coloniale, primo far tutti quello della perdita della lingua madre. Per dirlo con le parole di Caliban: “Mi avete insegnato a parlare come voi e quel che ne ho guadagnato è questo. Ora so maledire”!

(Sara Morelli – Miranda/Iris)

 

La Tempesta evoca, ammalia e risveglia… è un tuffo magico nella fitta trama dell’animo umano

(Emilia Di Stefano – Stefano)

 

La Tempesta scatenata da Prospero sconvolge alla radice le vite di tutti i personaggi. Dopo per nessuno di loro nulla sarà più come lo stesso. Sorprendentemente però è proprio Prospero ad avere il cambiamento più grande

(Giuseppe Arbia – Prospero /Alonso)

 

Notte e luce su un’isola di carta, scolpita nell’oscura madreperla del mare in tempesta. E noi, randagi e patetici dei ed eroi, evasi dalla scena, mendichiamo la libertà di essere della stessa materia di cui sono fatti i sogni

(Livia De Dominicis – Giunone)

 

Volo, ergo sum

(Emanuele Perrucci – Caliban)

 

La complessa e autobiografica sintesi di una coscienza artistica

(Giada Lo Russo – Trinculo)

 

L’uomo è sempre uguale all’uomo, dovunque egli sia… Nella ricchezza come nella miseria; nel passato e nel presente… nel potere… nel mondo o su un’isola deserta

(Tiziano Di Sora – Ariel)

 

La molteplicità di allusioni e simboli spaventa e gratifica chi si accinge a rappresentarla…

(Giuseppe Ciccone – Ferdinando)

 

Ti ho dato una casa nella mia stessa grotta. Ricchezza, povertà, servitù, più niente. Siamo della materia di cui son fatti i sogni e… ecco gli annunci e la denuncia dei nuovi tempi nell’eterna vacuità dell’uomo. Eterno, inarrivabile William!

(Beniamino Furcolo – Prospero/Gonzalo)

 

Quest’isola dove fantasia e realtà si fondono, dove il dolore è scacciato dalla saggezza

(Giorgia Rossi – Miranda/Iris)


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