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Dal 23 al 27 giugno 2010, il laboratorio “7 x…”, condotto da Giovanni Nardoni e Lisa Colosimo porta in scena La Tempesta di William Shakespeare (al Teatro Spazio Uno, Vicolo dei Panieri, 3 – Roma).

 Ecco come i protagonisti raccontano questa esperienza:

Cinque atti che racchiudono tutto il teatro shakespeariano. Un’opera metateatrale che con lungimiranza anticipa i problemi legati alla violenza coloniale, primo far tutti quello della perdita della lingua madre. Per dirlo con le parole di Caliban: “Mi avete insegnato a parlare come voi e quel che ne ho guadagnato è questo. Ora so maledire”!

(Sara Morelli – Miranda/Iris)

 

La Tempesta evoca, ammalia e risveglia… è un tuffo magico nella fitta trama dell’animo umano

(Emilia Di Stefano – Stefano)

 

La Tempesta scatenata da Prospero sconvolge alla radice le vite di tutti i personaggi. Dopo per nessuno di loro nulla sarà più come lo stesso. Sorprendentemente però è proprio Prospero ad avere il cambiamento più grande

(Giuseppe Arbia – Prospero /Alonso)

 

Notte e luce su un’isola di carta, scolpita nell’oscura madreperla del mare in tempesta. E noi, randagi e patetici dei ed eroi, evasi dalla scena, mendichiamo la libertà di essere della stessa materia di cui sono fatti i sogni

(Livia De Dominicis – Giunone)

 

Volo, ergo sum

(Emanuele Perrucci – Caliban)

 

La complessa e autobiografica sintesi di una coscienza artistica

(Giada Lo Russo – Trinculo)

 

L’uomo è sempre uguale all’uomo, dovunque egli sia… Nella ricchezza come nella miseria; nel passato e nel presente… nel potere… nel mondo o su un’isola deserta

(Tiziano Di Sora – Ariel)

 

La molteplicità di allusioni e simboli spaventa e gratifica chi si accinge a rappresentarla…

(Giuseppe Ciccone – Ferdinando)

 

Ti ho dato una casa nella mia stessa grotta. Ricchezza, povertà, servitù, più niente. Siamo della materia di cui son fatti i sogni e… ecco gli annunci e la denuncia dei nuovi tempi nell’eterna vacuità dell’uomo. Eterno, inarrivabile William!

(Beniamino Furcolo – Prospero/Gonzalo)

 

Quest’isola dove fantasia e realtà si fondono, dove il dolore è scacciato dalla saggezza

(Giorgia Rossi – Miranda/Iris)

Lisa Colosimo, attrice specializzata in Pedagogia e Didattica del Teatro presso l’Accademia Nazionale di Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma, ha alle spalle numerose esperienze didattiche e artistiche. In particolare ha da sempre rivolto la sua attenzione all’interpretazione dei testi e all’incontro tra il teatro e la danza.
Da qualche anno si è avvicinata alla regia e alla drammaturgia con lo spettacolo “La Lola: omaggio a F.Garcia Lorca”, da cui è nata l’idea del TeatroFlamenco.

Giovanni Nardoni nasce a Roma il 9 febbraio 1964.
Il suo primo approccio all’arte è nel campo musicale: consegue nel 1978 il diploma di 5° anno di pianoforte presso il Conservatorio di Napoli con il Maestro Vitale.

Il suo debutto teatrale è invece nel 1979, a Siracusa, con le Troadi di Seneca, con la supervisione di Giorgio Strehler.
Dal 1980 al 1982 collabora con B. M. Mazzoleni e Rai3 presso il Dipartimento Scuola ed Educazione.

Nel 1984 frequenta La Bottega di Vittorio Gassman, con il quale darà vita ad un intenso rapporto creativo, anche in qualità di assistente alla regia.
Nel 1986 entra nella Compagnia La via Orsini collaborando sia come attore sia come assistente alla regia.
Nel 1988 è “Biglietto d’Argento” a TaorminArte con lo spettacolo Caravaggio, per la regia di Angela Diana.

Nella stagione 1989/90 affronta una tournée internazionale con il Teatro Stabile di Trieste, con lo spettacolo Pasquinate Lussuriose, in cui recita con Clara Colosimo, per la regia di Josef Babic e Mauro Bolognini.

Dal 1991, pur mantenendo vivo il suo interesse per la recitazione, si dedica alla regia; tra gli spettacoli diretti, ricordiamo in particolare Edipo Re, con Antonella Lualdi (1997) ed Elena di Euripide, con Nino Castelnuovo (1999).

Nel 2000, con lo spettacolo Teceny di Oscar Wilde dà voce sul territorio nazionale alla cultura omosessuale; nello stesso filone, seguiranno poi Divas, con A. Zualdi e A. Interlegnhi (2000), Le relazioni pericolose, con G. Breil (2002), Bent di M. Sherman (2004) e Fanny e Maurice (2005).

Si è occupato inoltre di televisione, affiancando Irene Pivetti nella trasmissione La giuria, trasmessa da La7.


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